“Mai Più” – Giornata della Memoria. Testo Scritto, Letto ed Interpretato da Giorgia Butera

“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Nelle parole di Anna Frank è racchiuso il senso del Giorno della Memoria, ricorrenza che si celebra in gran parte del mondo, ogni anno, il 27 gennaio. Ed ispirati dalle parole di Anna Frank, diciamo “MAI PIÙ”.

Auschwitz era un campo di concentramento nazista fondato dai tedeschi nel 1940. Nel 1942, divenne il più grande dei centri di sterminio dove venne effettuata la “Endlösung der Judenfrage”, conosciuta anche come la soluzione finale alla questione ebraica.

“MAI PIÙ”.

Più di 1 milione di persone persero la vita ad Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale. MAI PIÙ” vittime uccise con le esalazioni di monossido di carbonio in stanze camuffate da locali doccia e i loro corpi poi bruciati nei forni crematori.

Solo il 25% dei deportati era dichiarato abile al lavoro, il restante 75% (donne, bambini, anziani, madri con figli) era automaticamente condannato a morte. Sul loro avambraccio sinistro era tatuato un numero ed era associato un contrassegno colorato che identificava le diverse categorie di detenuti: Ebrei, Rom, Sinti, Testimoni di Geova, asociali, Omosessuali, Criminali e Prigionieri Politici.

“MAI PIÙ”. Mai più Shoah.

E quanto è beffarda la scritta “Die Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi. “MAI PIÙ” Forzate della Prostituzione nei Lager Nazisti: Auschwitz, Mauthausen, Dachau, Neuengamme, Buchenwald. Veri e propri bordelli nei campi di concentramento nazisti, destinati non agli ufficiali delle SS (che già godevano di altri svaghi), ma ai prigionieri. L’ordine venne da Heinrich Himmler nel 1942. Un “premio”, questa fu l’idea copiata dai gulag di Stalin. Restarono fuori dal canone delle “vittime” ufficiali. Furono donne dimenticate. Non erano ebree, ma tedesche “asociali”, slave, rom.

Dalla “ricompensa” gli ebrei erano esclusi, il “piacere” era riservato a detenuti politici, prigionieri di guerra, kapò, ovvero, a quelli che agli occhi delle SS erano “l’élite del lager”. Gli “accoppiamenti” venivano decisi su base razziale, slavi con slavi, tedeschi con tedeschi. I bordelli facevano parte integrante dell’ideologia razziale hitleriana.

“MAI PIÙ”.

Mai più, schiave del sesso in ogni parte del mondo.

Mai più donne costrette a subire violenze per una retrograda cultura patriarcale e di possesso.

Mai più spose bambine.

Mai più bambini soldato.

Mai più bambini costretti a subire abusi sessuali attraverso viaggi esteri.

Mai più persone al mondo private della loro libertà, e della loro democrazia.

Mai più dittatori, mafiosi e criminali.

Mai più bambini sciolti nell’acido.

Il Testo “MAI PIÙ”, realizzato in occasione della Giornata della Memoria è scritto, letto ed interpretato da Giorgia Butera. Riprese e Montaggio a cura di Alfredo Di Forti.

Con il Patrocinio dell’UNAR – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica.

Con il supporto del “Movimento Italiano per la Gentilezza” e Di Marca Service.

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