Gli Auguri della Giornalista Jana Cardinale (Capo Addetto Stampa Mete Onlus)

Il saluto all’anno che sta per lasciarci è un cenno garbato, che conduce, veloce, lo sguardo al vicino 2023, affinché sia accogliente con le innumerevoli speranze di pace e di giustizia che riponiamo in questo tempo nuovo che arriva. 

E i nostri auguri, e i nostri auspici, per il 2023, sono tutti rivolti all’affermazione dei diritti, che non possono patire un minuto in più di disimpegno in favore di ciascuno, delle donne, degli uomini, dei bambini del nostro Paese e del Mondo. Affinché la Libertà, e la Responsabilità siano valori condivisi in società più giuste e sicure.

Quanto occorre, ancora, alle nostre vite, perché le sacche di povertà in materia di diritti, e conoscenza, vengano aggredite per lasciare spazio a una vera emancipazione collettiva che ci garantisca uno spazio sano in cui vivere, crescere, educare e progettare?

Mete, sin dalla sua fondazione, ha intrapreso un percorso deciso nella direzione dei diritti e delle tutele di ogni persona, della sua dignità, delle sue prerogative. Occorre tanto, e il 2023 può essere l’anno giusto per istituire e garantire la completa informazione in materia di salute sessuale e relazioni affettive nelle scuole, attuando un opportuno contrasto ai crimini e ai discorsi d’odio basati su orientamento sessuale e identità di genere. 

L’educazione affettiva e sessuale a scuola non è e non deve essere una ‘concessione’ dei governi: è un diritto della persona, e degli studenti di ogni latitudine, “per sviluppare relazioni sociali e sessuali basate sul rispetto” (UNESCO), e non su una visione distorta dei generi: quella che i giovani trovano spesso online, quando cercano di avere accesso a conoscenze precise sulla sessualità.

Occorre impegno, un’azione sinergica delle istituzioni e collettiva, affinché sia imboccata la giusta direzione. Ne è esempio la lotta alle mutilazioni genitali femminili. Tutti sanno che si tratta di una pratica tradizionale fisicamente e psicologicamente molto dolorosa e con conseguenze permanenti sulla vita di chi l’ha subita.

Il fatto che venga praticata su bambine, spesso neonate, contribuisce a stimolare la sensibilità delle persone e la loro avversione verso questa pratica. Eppure ci sono voluti anni di campagna perché finalmente l’organo rappresentativo degli Stati in seno alle Nazioni Unite le mettesse al bando come una violazione dei diritti umani da vietare in tutto il mondo.

Sui diritti il linguaggio che si sceglie di usare per affrontare un problema è cruciale per sgombrare il campo da possibili equivoci: parlare delle mutilazioni genitali come di una «pratica culturale» è, infatti, estremamente pericoloso, perché in nome di una supposta «diversità culturale» si rischia di cadere in un relativismo che arriva al punto di giustificare comportamenti che integrano precise fattispecie di reato.

Chiamare le cose con il loro nome è doveroso, come lo sono, per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere, la lotta agli stereotipi e l’affermazione della libertà di scelta della persona. Per dire no alla violazione dell’autodeterminazione della persona, alla negazione della possibilità di condurre la propria vita secondo le proprie preferenze e attitudini.

No ai matrimoni precoci e forzati, allo stupro coniugale, ai test di verginità o alle mutilazioni intersex, di cui poco si sente parlare, ma che pure costituiscono una violazione della libertà di scelta dell’individuo.

Che il 2023 sia in assoluto l’anno dei diritti di tutti e di chi non ha voce, che sia l’anno dell’accoglienza, l’anno che apra le porte del Mondo a ogni cittadino del Mondo, che è di tutti e di ciascuno, e in cui nessuno, in nome di una presunta autorità attinta in qualunque ambito istituzionale, può negare il diritto di cittadinanza, e di Vita, a chiunque lo chieda.

Che sia l’anno del contrasto al razzismo in ogni sua forma, della diffidenza e della paura del ‘diverso’, affinché si sappia che non esiste diversità tra gli esseri umani, e che chi avalla quest’informazione si macchia di una colpa grave. Auguri per un 2023 di Libertà e di Pace, di Conquiste e di Rispetto. Non esiste altra via per vivere, e progredire.