Nasrin Sotoudeh é Cittadina Onoraria di Palermo

Il Sindaco di Palermo, Professor Leoluca Orlando, nella giornata del 26 novembre 2019, ha conferito la cittadinanza onoraria di Palermo a Nasrin Sotoudeh, avvocato e attivista iraniana impegnata nella tutela dei diritti civili e per questo in carcere, condannata a 33 anni e 148 frustate. La consegna simbolica è avvenuta nelle mani di Mete Onlus, ed è stata ritirata dalla Presidente Giorgia Butera.

La Sotoudeh è attiva nella difesa legale di attivisti, oppositori e di donne iraniane arrestate per essersi tolte il velo in pubblico. Ha difeso giornalisti e attivisti tra cui il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e diversi dissidenti arrestati durante le proteste di massa nel 2009 contro la contestata rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad

Arrestata più volte, nel marzo 2019 viene condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate. La sentenza si aggiunge alla condanna a cinque anni emessa nel settembre 2018, per un totale di 38 anni di prigionia. La militante si trova nel durissimo carcere di Evin.

A darne notizia della sua condanna su Facebook è stato il marito Reza Khandan, che era stato a sua volta condannato nei mesi scorsi a sei anni di carcere. La notizia della condanna di Sotoudeh arriva dopo la nomina dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi come nuovo capo del sistema giudiziario iraniano.  La somma delle condanne é di 33 anni e 148 frustate così accumulati: 7 anni e sei mesi per l’intenzione di commettere un crimine contro la sicurezza nazionale Art. 610 del Codice Penale Islamico – 1 anno e sei mesi per propaganda contro il sistema di leggi Art. 500 – 7 anni e sei mesi per aver preso parte ad un gruppo illegale Art. 499 – 12 anni per deviazione morale e istigazione alla prostituzione Art. 639 – 2 anni per la violazione dell’ordine pubblico Art. 618 – 3 anni e 74 frustate per aver pubblicato falsità e aver disturbato il sistema pubblico Art. 698 – 74 frustate per essere apparsa senza velo in presenza del Pubblico Ministero Art. 748; inoltre ci sono altri 5 anni per un precedente verdetto.